Diamo parola ai nostri collaboratori freelance! In particolare questi collaboratori, che presenteremo di volta in volta sul nostro blog, sono stati selezionati per la qualità del loro lavoro e per la loro affidabilità.
Oggi presentiamo Sara Mazzeschi.
- Ciao! Raccontaci brevemente i motivi o anche gli eventi, più o meno casuali, che ti hanno portato a fare il lavoro del linguista.
Sono sempre stata appassionata di lingue fin da quando ero piccola. Mio nonno faceva dei lavori a casa di un’ex insegnante di inglese e io l’accompagnavo tutti i giorni da questa simpatica signora di quasi 90 anni. Io avevo circa sei anni, da lei ricevetti il mio primo dizionario di inglese di Geronimo Stilton e continuò poi a regalarmi libri in inglese che divoravo alla velocità della luce. Da lì la decisione, molti anni dopo, di continuare a seguire questa passione e iscrivermi al liceo linguistico. L’idea di lavorare in questo settore non mi ha mai abbandonata e ho quindi proseguito gli studi nel settore della traduzione e dell’interpretariato per poi specializzarmi in traduzione alla Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Forlì. Nonostante il dissenso della mia professoressa di interpretariato, accettai un tirocinio presso un’agenzia di traduzioni dove iniziai a lavorare nel 2013 prima di completare la specializzazione. Da quel momento non sono più uscita da questo fantastico mondo.
- Il lavoro del traduttore è un continuo lavoro con e sulla lingua: applichi delle strategie per tenere “allenate” le tue capacità linguistiche (letture, interessi, hobby)?
Ho sempre avuto poca voglia di studiare, e a 30 anni le cose non sono cambiate! Alleno le mie capacità linguistiche leggendo libri e guardando ore e ore di serie TV, film o cartoni in lingua originale fermandomi spesso a pensare a come è stata tradotta quella frase nella versione italiana…deformazione professionale! Inoltre parlo molto spesso con moltissimi amici all’estero con cui sono ancora in contatto da quando viaggiavo per le competizioni di arti marziali. Da traduttrice nel settore tecnico leggo moltissime riviste sui motori, le moto sono da sempre una mia passione, come gli ingranaggi del resto!
- Come ti approcci alle tecnologie per la traduzione come i CAT tool o la Machine Translation? Pensi siano un’opportunità o un rischio per il lavoro del traduttore?
Come si dice, “se non puoi batterli unisciti a loro”. Inizialmente ero molto spaventata dalle nuove tecnologie di traduzione automatica e dalla loro velocità di sviluppo, ma anche molto incuriosita. Da un corso SSLMIT sugli algoritmi che regolano questi sistemi ero rimasta affascinata dall’argomento, ma fino a poco tempo fa tecnologie simili erano troppo poco affidabili. Negli ultimi anni il loro avanzamento è stato incredibile e devo riconoscere che se usati con criterio sono un grande aiuto. I CAT invece li ho sempre amati, fin dalle prime lezioni all’università…amore a prima vista! Ne so usare molti e mi muovo con facilità in questo universo, non credo saprei lavorare senza.
- Ritieni utile seguire corsi di formazione formali e pensi, invece, che la formazione possa essere portata avanti in maniera più informale, da autodidatta, con un proprio percorso formativo nutrito di letture e interessi culturali personali?
Per come sono fatta io, fare dei corsi da autodidatta è come comprarsi degli attrezzi da palestra per casa: puoi essere sportiva quanto vuoi, ma finiranno per essere sommersi da una pila di vestiti. Secondo il mio punto di vista, la formazione può essere più informale (webinar, corsi online ecc.), ma il confronto con una figura di riferimento e dei colleghi è un fattore imprescindibile. Dal confronto emergono idee, spunti, ispirazioni. Sicuramente un buon compromesso tra le due opportunità non guasta. E poi noi traduttori siamo stanchi di vivere in solitaria, no?
- Come porti avanti la tua attività di marketing? Come ti proponi ai potenziali clienti? Pensi sia utile, per un freelance, avere un sito web?
Al momento non ho un sito web, sto ancora pensando se può essere o no un valido investimento in termini economici e di tempo. Lo scorso anno ho iniziato a seguire più attivamente le proposte su Proz e siti simili che in qualche misura hanno dato i loro frutti. Il mio modo preferito al momento rimane quello di propormi direttamente alle agenzie puntando sul mio CV e sulle mie competenze.
- Dicci, in poche parole, ciò che apprezzi della collaborazione instaurata con ASTW
Servirebbe una pagina intera per dire quanto io sia grata di questa opportunità. Lavorare con ASTW è fantastico! In pochi mesi ho avuto solo sensazioni positive. Le persone con cui collaboro sono organizzate, precise, preparate e soprattutto simpatiche, che non guasta mai! Inoltre le procedure non sono pesanti e complesse, tutto scorre perfettamente. Sento di poter crescere moltissimo e penso sia un ottimo contesto in cui lavorare.

Laureata presso la Scuola Superiore di Mediatori Linguistici di Perugia con la lode e il massimo dei voti, consegue la laurea magistrale in Traduzione Specializzata presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori (SSMIT) di Forlì nelle lingue inglese e spagnolo. È in possesso della certificazione SDL Trados Studio 2011 for Translators, della certificazione ISO 17100:2015 ed è membro di AITI. Lavora dal 2013 come traduttrice di manualistica tecnica per il settore industriale e dal 2017 si è specializzata nella traduzione di brevetti e in Machine Translation Post-Editing.