Il TUB, Tribunale Unificato dei Brevetti, che dovrebbe nascere nei prossimi anni, potrebbe avere sede in Italia. Milano supera Torino. Si stima che il nuovo ente europeo possa avere ricadute da 300 milioni all’anno.
Cos’è il TUB?
Il TUB, Tribunale Unificato dei Brevetti, sarà un tribunale internazionale e avrà il compito di giudicare le eventuali controversie legate alle presunte violazioni del “brevetto europeo con effetto unitario” (EPUE).
Ma prima, cos’è l’EPUE?
L’EPUE (European patents with unitary effect) è il brevetto europeo con effetto unitario e sarà rilasciato dall’Ufficio Europeo dei Bevetti (EPO).
Una procedura approvata nel 2013 al fine di snellire le procedure necessarie per richiedere e proteggere un brevetto all’interno dell’Unione Europea.
Approvata sì, ma mai entrata in vigore. Una serie di “ostacoli” ne ha infatti minato le fondamenta. Dapprima il ritardo di diversi stati membri (tra cui l’Italia) nella rettifica dell’introduzione, successivamente la Brexit. Londra doveva essere la terza sede del TUB (con Parigi e Monaco di Baviera). Infine, la sentenza emessa dalla Corte costituzionale tedesca, la quale sospende la partecipazione della Germania a questo nuovo meccanismo.
Requisiti per l’entrata in vigore
Perché il brevetto europeo con effetto unitario entri in vigore, l’accordo dovrà essere approvato da minimo 13 stati membri, ad oggi sono 16. Tra questi occorre però la presenza dei tre paesi europei che nel 2012 (anno precedente l’accordo) hanno registrato il maggior numero di brevetti registrati in Europa, ovvero Germania, Regno Unito e Francia. Da qui i dubbi sull’entrata in vigore, vista l’assenza di due dei tre paesi “cardine” dell’accordo.
Perché un nuovo ente e una nuova procedura?
Alla data attuale, un brevetto può essere registrato e tutelato a livello internazionale grazie al Brevetto europeo, ovvero una procedura agevolata per registrare lo stesso progetto nei 38 paesi aderenti all’accordo. Paesi che però manterranno la propria giurisdizione.
Il nuovo accordo garantirà una maggiore rapidità delle procedure, un brevetto non verrà più registrato in ciascuno dei 38 stati ma solamente presso il Tribunale Unificato dei Brevetti (riducendo così costi e tempi), e sarà comunque valido e la proprietà intellettuale sarà tutelata nei 25 paesi aderenti.
Il nuovo brevetto unitario si affiancherà alle norme di tutela brevettuale esistenti, a livello nazione (UIBM) e a livello europeo (EPO), senza sostituirle.
La candidatura italiana
A seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, e la logica e conseguente decisione di lasciare anche l’accordo sul nuovo brevetto europeo, il comitato preparatorio del TUB dovrà decidere la nuova sede del tribunale.
L’Italia si candiderà con Milano, Torino (concorrente piemontese per la sede) ospiterà invece l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale.
La candidatura italiana è sostenuta dai numeri, con l’uscita del Regno Unito lo stivale è infatti il terzo paese europeo per brevetti registrati. Inoltre, l’assegnazione di Milano come terza sede del TUB può essere vista come un “risarcimento” dopo che a seguito di un sorteggio controverso fu scelta Amsterdam per ospitare l’Agenzia Europea dei Farmaci (EMA).
Le possibili rivali saranno la stessa Amsterdam, candidata dai Paesi Bassi, e Parigi. Quest’ultima assorbirebbe nella sua sede “attuale” le competenze e funzioni della terza.
Un’ultima possibilità potrebbe essere la suddivisione delle deleghe inizialmente assegnate al Regno Unito (Londra), tra le due sedi già designate (Parigi e Monaco di Baviera).
ASTW
ASTW, leader nel settore delle traduzioni in ambito brevettuale e proprietà intellettuale, seguirà con interesse i mesi (e forse anni) a venire, così da garantire ai propri clienti la professionalità e padronanza del settore che la contraddistinguono.
Stefano Gaffuri
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