Dal 2020 al 2023, compresi, gli errori nei brevetti rilasciati dall’USPTO sono diminuiti dell’11%. Un ottimo risultato dovuto con ogni probabilità all’implementazione di nuove e migliorate tecnologie di apprendimento automatico e supporto ai professionisti.
L’USPTO (United States Patent and Trademark Office) è l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, l’organo amministrativo incaricato del rilascio di brevetti e marchi depositati negli Stati Uniti d’America. È considerato uno degli uffici brevetti più rilevanti a livello internazionale, in particolare a causa delle dimensioni economiche del mercato statunitense.
Come riportato all’interno del contributo di Jeff O’Neill per IPWatchdog, il celebre portale online divenuto un vero e proprio punto di riferimento nell’ambito della proprietà intellettuale internazionale, in quattro anni è stato registrato un calo significativo nella presenza di errori all’interno delle domande di brevetto presentate negli Stati Uniti.
O’Neill è specializzato nella preparazione e nella prosecuzione di domande di brevetto nei settori dell’apprendimento automatico, delle reti neurali profonde, dell’intelligenza artificiale, dell’elaborazione del linguaggio naturale, del riconoscimento vocale e dell’elaborazione dei segnali.
Dal suo testo pubblicato nei giorni scorsi si evince come questo calo sia molto probabilmente dovuto a un miglioramento delle tecnologie implementate nel processo di patent drafting, volte a semplificare e automatizzare molte delle mansioni a carico del professionista. E così come accade nel mondo della traduzione, è proprio dalla sinergia tra esperti del settore e innovazione tecnologica che si possono ottenere i migliori standard qualitativi.
Errori nei brevetti e dati percentuali
Entrando maggiormente nel dettaglio, gli errori presi in esame all’interno dei brevetti statunitensi sono stati di tre diversi tipi:
- Errori di numerazione;
- Errori di base antecedente;
- Errori terminologici.
I primi riguardano principalmente i numerali di riferimento utilizzati all’interno della domanda di brevetto. In particolare, in riferimento ai metodi citati e alle rivendicazioni indicate nello stesso.
Gli errori di base antecedente, invece, riguardano l’utilizzo preciso degli articoli determinativi e indeterminativi nelle varie sezioni del brevetto. Nello specifico, quando un nuovo termine viene introdotto all’interno del testo, quest’ultimo dovrebbe esser preceduto da un articolo indeterminativo. Al contrario, quando lo stesso termine viene ripreso nello stesso documento occorre utilizzare l’articolo determinativo, così da identificarlo in maniera univoca.
Chiaramente, è comprensibile che a un occhio esterno questi errori potrebbero apparire come sviste di poco conto, ma è importante rammentare che il mondo della proprietà intellettuale, redazione e traduzione brevettuale in primis, richiedono ai professionisti la massima attenzione e precisione, alfine di evitare incomprensioni all’interno di testi altamente complessi e con un forte valore giuridico.
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Infine, l’ultima tipologia di errore racchiude in sé le imprecisioni di carattere terminologico. Queste si verificano, ad esempio, quando all’interno delle rivendicazioni sono presenti termini, o sinonimi, del tutto assenti nella sezione dedicata alla descrizione dettagliata dell’invenzione. Questo disallineamento terminologico potrebbe causare, ancora una volta, incomprensioni e incertezze relative ai concetti esposti nella domanda, causando il rifiuto dell’ente predisposto al rilascio del brevetto.
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Foto di Anna Nekrashevich da Pexels