Diverse app per l’apprendimento delle lingue sono misteriosamente scomparse dai popolari Android store cinesi. Le app, comprese quelle molto popolari come Duolingo e Memrise, sembrano essere l’oggetto di una nuova politica dell’istruzione adottata in Cina. Policy che vieta agli studenti di apprendere da insegnanti con sede all’estero.
Secondo un rapporto di luglio del South China Morning Post (SCMP), la Cina ha adottato per la prima volta questa nuova politica il mese scorso, reprimendo l’insegnamento al di fuori dei campus: la politica vieta l’istruzione nei fine settimana e nei giorni festivi e inoltre non consente alle società di tecnologia educativa di raccogliere capitali attraverso offerte pubbliche iniziali. La nuova linea di condotta vieta anche agli investitori stranieri di investire in alcune aziende educative che insegnano materie presenti nei programmi scolastici, sempre secondo l’SCMP.
App store e politiche interne
Poco meno di un mese dopo, il 6 agosto, l’SCMP riferisce che non è più possibile scaricare (né trovare) gli applicativi per l’apprendimento delle lingue sulla maggior parte degli store cinesi, sebbene vi siano alcune incongruenze su quali app e quali store siano coinvolti. Ad esempio, Duolingo è scomparso dagli app store Android gestiti da Huawei e Xiaomi (entrambe le società hanno sede in Cina), ma rimane scaricabile nello store Apple. Duolingo ha rilasciato una dichiarazione ai media in merito alla scomparsa dell’app, sottolineando che la società con sede a Pittsburgh vede la Cina come un mercato ad alto potenziale.
“Siamo al lavoro per risolvere il problema e speriamo che l’applicazione possa essere nuovamente fruibile in tempi brevi. Nel frattempo, gli utenti che l’hanno già scaricata possono continuare a utilizzarla come hanno sempre fatto”.
Questo blocco massivo è alquanto sospetto per numerosi motivi, come osserva l’SCMP. In primo luogo, le applicazioni in questione sono state rimosse dagli store senza il minimo commento, sotto il completo silenzio da parte del governo cinese. Sebbene quest’ultimo sia stato abbastanza esplicito nel presentare la nuova politica educativa, non ha riferito nulla in merito alle app per l’apprendimento delle lingue. Inoltre, le applicazioni coinvolte sfruttano in gran parte l’apprendimento automatizzato: sebbene siano sviluppate e gestite da società estere, non coinvolgono direttamente gli insegnanti.
Si attendono sviluppi in merito.
Localizzazione a cura di Stefano Gaffuri.
Originale qui.
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