Gli attivisti in Galles stanno lottando per proteggere la lingua gallese da una minaccia piuttosto insolita: l’energia nucleare. Secondo un recente report del quotidiano gallese Nation Cymru, i sostenitori della lingua gallese hanno unito le forze con i gruppi antinucleare. Lo scopo è quello di fare pressioni contro lo sviluppo di nuovi progetti nucleari in aree con popolazioni di lingua gallese particolarmente numerose.
Gli attivisti si sono riuniti per scrivere una lettera a tutti i membri del Consiglio di Anglesey e Gwynedd, esortandoli a non sostenere gli impianti nucleari nella regione; il cui sviluppo potrebbe far diminuire i parlanti di lingua gallese nella regione. Anglesey e Gwynedd sono entrambe contee nella parte nord-occidentale del paese e la regione vanta un gran numero di parlanti. Si stima che a Gwynedd oltre l’80% dei residenti parli fluentemente la lingua.
Salvaguardia della lingua e del territorio gallese
“Riteniamo che se il Gwynedd County Council manterrà i suoi piani per consentire la costruzione di queste case (per alloggiare i nuovi lavoratori), si avrà un impatto significativo sulle comunità, linguisticamente, culturalmente e socialmente; per non parlare del grande uso di terreni verdi, dando un ulteriore duro colpo al paesaggio”.
“Vi incoraggiamo a muovervi in una nuova direzione alla (prossima) riunione straordinaria del Consiglio. Il consiglio della contea di Gwynedd ha mancato di nuove idee e nuovi modi di pensare concentrando la propria attenzione sul nuovo progetto nucleare, quando avrebbe potuto sviluppare fonti energetiche alternative più piccole, innovative e di proprietà della comunità”, si legge nella lettera firmata da gruppi come il Welsh Forum e il Nuclear Free Local Authorities. “Non ci sarebbe bisogno di un numero così elevato di nuove abitazioni per tali sviluppi e l’area potrebbe conservare i propri parlanti di lingua gallese, che sarebbero orgogliosi di vivere a Gwynedd e Anglesey”.
La lingua gallese, parlata da circa un milione di persone in tutto il mondo, è l’unico idioma della famiglia delle lingue celtiche (che include tra gli altri il gaelico scozzese, il gaelico irlandese e il bretone) a non essere considerato in pericolo dall’UNESCO. Detto questo, l’idioma è utilizzato da una minoranza di gallesi, con circa il 30% di cittadini in grado di parlarla fluentemente; storicamente, il gallese è stato in qualche modo messo in ombra dalla lingua inglese, che funge da lingua de facto del paese.
Localizzazione a cura di Stefano Gaffuri.
Originale qui.
Per approfondimenti Nation Cymru.