A quanti di noi è capitato? Siamo all’estero, in vacanza o per lavoro, andiamo di fretta e il nostro volo sta per partire, arriviamo in aeroporto con il fiatone ma… proprio non riusciamo a capire dove sia il vostro imbarco. Niente, neanche dagli altoparlanti, siamo persi. A voi non è mai successo? A me sì! E il TRANSLATE act è proprio quello che ci voleva.
Un disegno di legge richiederebbe appunto la traduzione in più lingue di cartelli, siti web e istruzioni al McCarran International (aeroporto di Las Vegas) e in altri aeroporti USA.
La proposta, presentata dalla deputata Dina Titus (Distretto del Nevada), è stata approvata all’unanimità da una commissione della Camera. Questa misura imporrebbe alla TSA, Transportation Security Administration, di tradurre tutte le informazioni e comunicazioni fornite all’interno dei principali aeroporti americani.
“La TSA comunica ai viaggiatori e ai lavoratori dei trasporti tramite cartelli, annunci e video. Queste informazioni sono sempre in inglese”, ha detto Titus a settembre 2019 . “Siamo chiari: non dovreste preoccuparvi di perdere un aereo in un aeroporto degli Stati Uniti solo perché non parlate inglese.”
Il TRANSLATE act, come viene chiamato il disegno di legge, venne proposto già nel 2019, fu però bocciato in Senato facendo pensare che la questione fosse chiusa.
Il TRANSLATE act in post-pandemia
Lo Stato del Nevada, in particolare Las Vegas, è stato duramente colpito dalla pandemia di coronavirus. Le restrizioni hanno portato a una chiusura quasi totale dell’industria internazionale di viaggi e turismo, dimezzando i circa 50 milioni di viaggiatori annui.
Nel ripresentare la sua proposta, Dina Titus ha sottolineato che tradurre i materiali aeroportuali potrebbe aiutare a rafforzare il turismo negli Stati Uniti, incentivando tutti i viaggiatori che non parlano l’inglese come lingua madre.
Il numero di passeggeri è aumentato nel 2021 e potrebbe presto tornare ai numeri di un tempo a seguito dell’entrata in vigore del piano dell’amministrazione Biden per consentire alle persone vaccinate di volare negli Stati Uniti.
L’obbligo di traduzione per i materiali TSA comprenderebbe non solo le lingue parlate dai viaggiatori, ma anche le lingue parlate dai lavoratori aeroportuali negli aeroporti di categoria X e I. Categorie che comprendono i più grandi e trafficati aeroporti nazionali, in base al volume del traffico passeggeri.
Il TRANSLATE act si applicherebbe a una vasta gamma di supporti quali: segnaletica, video, messaggi audio, siti web, comunicati stampa e post sui social media.
Sebbene il Comitato per la sicurezza interna della Camera abbia approvato il disegno di legge all’unanimità, occorre attendere il voto della Camera dei Rappresentanti.
Viaggiatori, niente paura, qualcuno verrà sempre in nostro aiuto!
Fonti: Las Vegas Review Journal, Congress Woman Dina Titus, Slator.