Diamo parola ai nostri collaboratori freelance! In particolare questi collaboratori, che presenteremo di volta in volta sul nostro blog, sono stati selezionati per la qualità del loro lavoro e per la loro affidabilità.
Oggi presentiamo Valentina De Cosmis
- Ciao! Raccontaci brevemente i motivi o anche gli eventi, più o meno casuali, che ti hanno portato a fare il lavoro del linguista.
Da sempre, sono consapevole di avere una doppia anima, quella umanista, che mi regala l’amore per la letteratura e il cinema, e quella scientifica, che è alimentata da una curiosità insaziabile. La prima volta che ho capito che il lavoro del traduttore tecnico faceva sì che queste due anime convergessero avevo 17 anni, stavo cercando una definizione in italiano di “Generational gap” e mi imbattei nella voce corrispondente su Wikipedia, risorsa per la quale durante la mia adolescenza nutrivo una grande passione, nonostante stesse ancora muovendo i suoi primi passi, in particolare per la funzione “Una voce a caso” che mi presentava argomenti in modo randomico. La voce non era tradotta. Più che altro fu un richiamo: non avevo idea di cosa stessi facendo, ma per la prima volta tradussi una voce tecnica. Tutto quello che è accaduto dopo è stata una conseguenza di quel momento.
- Il lavoro del traduttore è un continuo lavoro con e sulla lingua: applichi delle strategie per tenere “allenate” le tue capacità linguistiche (letture, interessi, hobby)?
Leggo riviste scientifiche e articoli di divulgazione, ma anche moltissima letteratura.
- Come ti approcci alle tecnologie per la traduzione come i CAT tool o la Machine Translation? Pensi siano un’opportunità o un rischio per il lavoro del traduttore?
Il valore di uno strumento, di qualsiasi strumento, dipende sempre dall’uso che se ne fa. Personalmente, ritengo che questi strumenti siano una grandissima opportunità per il traduttore: velocizzano la traduzione, automatizzando la parte automatizzabile e consentendo al traduttore di concentrarsi sulla qualità del testo target. Credo fermamente nello sviluppo della tecnologia e dell’AI. Non temo nessun tipo di intelligenza artificiale perché sono consapevole del fatto che è finalizzata allo svolgimento di compiti specifici e non sostituisce un umano. Nel caso della traduzione, c’è un fattore, quella che volgarmente possiamo definire “sensibilità” che affonda le sue radici nella natura umana. Sebbene in futuro potranno essere migliorati i livelli di precisione terminologica e coerenza della macchina, è improbabile che la macchina diventi in grado di cogliere sfumature di significato nascoste tra le righe.
- Ritieni utile seguire corsi di formazione formali e pensi, invece, che la formazione possa essere portata avanti in maniera più informale, da autodidatta, con un proprio percorso formativo nutrito di letture e interessi culturali personali?
I due tipi di formazione a mio parere devono andare di pari passo. Personalmente, faccio formazione online e partecipo abitualmente ai Roadshow organizzati da SDL per tenermi aggiornata anche dal punto di vista tecnologico.
- Come porti avanti la tua attività di marketing? Come ti proponi ai potenziali clienti? Pensi sia utile, per un freelance, avere un sito web?
Ritengo che uno dei grandi vantaggi dell’essere freelance sia quello di potere scegliere i propri clienti, anche sulla base dei propri valori. Personalmente, contatto i clienti su LinkedIn e direttamente dal loro sito Web. Un fattore che tengo in considerazione in modo particolare quando devo scegliere un’agenzia, oltre alla professionalità, è il livello di comunicabilità. Non mi trovo a mio agio a essere un numero. Mi piace avere un rapporto personale con i dipendenti dell’agenzia. La mia politica è molto semplice: io garantisco una disponibilità il più ampia possibile, che tiene in conto che possono esserci urgenze o che può esserci la necessità di lavorare nel weekend, ma dal lato agenzia mi aspetto supporto se uno strumento non funziona o se è necessario contattare il cliente. Mi piace creare rapporti fondati sulla stima reciproca. Per quanto riguarda i clienti privati, sono io a contattarli sulla base dei miei interessi: contatto solo quelle aziende che portano avanti un progetto che ritengo particolarmente interessante e in linea con i miei valori.
Per quanto riguarda il sito Web, è sicuramente utile per promuoversi a livello di marketing, ma il mio approccio è più diretto.
- Dicci, in poche parole, ciò che apprezzi della collaborazione instaurata con ASTW
Collaboro con ASTW da diverso tempo e apprezzo molto l’estrema professionalità, il costante supporto e la capacità dei PM di risolvere problemi di varia natura. In particolare, ho instaurato un rapporto professionale di stima reciproca con i PM e, come ho detto, trovo che questo sia fondamentale. In anni di collaborazione non ho mai riscontrato nessun tipo di problema né tanto meno ritardi causati da questioni amministrative e questo fa loro particolarmente onore.

Valentina De Cosmis nasce a San Benedetto del Tronto nel 1990, nel 2009 si trasferisce a Bologna dove studia Lingue, Mercati e Culture dell’Asia, un’interfacoltà in cui affronta discipline quali Economia, Diritto, Linguistica italiana, Lingua e linguistica giapponese e tedesca. Nel 2013 si iscrive alla facoltà di Lingue per la Comunicazione Internazionale dell’Università di Torino, unica università che le consentisse di proseguire lo studio di entrambe le lingue scelte durante il percorso triennale e di studiare discipline quali Marketing, Diritto commerciale e internazionale e Informatica applicata alla comunicazione. Nel 2016 vince una borsa di studio per frequentare il Master in Traduzione specializzata, indirizzo tecnico-scientifico presso L’Agenzia formativa TUTTOEuropa, Ente di Alta formazione per traduttori e interpreti.